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28 Aprile 2024
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Lettera Aperta

 

Al presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella

Illustrissimo Signor Presidente,

ritengo di doverLe esprimere, con tutto il mio senso civico, tutta la preoccupazione per la situazione sociale. Preoccupazione alimentata dall’esperienza maturata nell’operare, volontariamente, nei nostri “sportelli dei consumatori” da circa quarant’anni e nelle innumerevoli relazioni create nel corso del tempo con tale attività. Ultimamente registriamo rabbia e rancore verso la politica e le istituzioni come mai in passato.

Fattori scatenanti di questo radicale malcontento sociale sono stati il carovita, le bollette energetiche, la precarietà del lavoro e il sostanziale e crescente divario tra costo della vita e salari, stipendi, pensioni.

Non appaiono di minore importanza le considerazioni che molte cittadine e cittadini segnalano, quali: la speculazione finanziaria nei mercati energetici, già evidente dalla primavera del 2021; il parlarsi addosso, da mesi, dei governi dei Paesi UE su questi drammatici problemi; l’arrivo, che tutti sentono vicino, di una recessione economica senza precedenti. Moltissime persone che si rivolgono alla nostra Associazione chiedono: “fate qualcosa, fermate la guerra!”, a conferma del sentire comune che anche la guerra alimenti l’inflazione e la speculazione.

 

Signor Presidente,

nessuno di noi può nascondersi alla propria coscienza e sottrarsi alle proprie responsabilità ed è proprio dalla consapevolezza della mia, pur limitata, responsabilità, che ritengo fondamentale, in prossimità delle Sue consultazioni con i Gruppi politici del nostro Parlamento, che Le esprimi tutte le preoccupazioni delle cittadine e dei cittadini che vogliono sempre continuare a nutrire fiducia verso le istituzioni.

E’ in questo scenario sociale ed economico che annunciamo le seguenti proposte che potranno trovare una specifica operatività di mobilitazione già all’indomani dell’insediamento del nuovo governo, se lo stesso non adotterà i provvedimenti indispensabili nel far fronte alla speculazione dei mercati energetici, all’inflazione e al carovita. Si tratta di proposte che nascono dall’esperienza storica nei settori oggetto di speculazione e dalla discussione in corso negli altri Paesi della Unione Europea.

1) Nazionalizzazione dell’importazione del gas naturale;

2) Nazionalizzazione della produzione industriale e dell’importazione dell’energia elettrica;

3) Attuazione di una tariffa differenziata da parte di tutte le aziende del settore energetico in funzione delle fonti energetiche di approvvigionamento (fonti fossili e fonti rinnovabili);

4) Piano strategico nazionale – con precisi obiettivi a cadenza annuale – per semplificare l’accesso dei privati all’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti di abitazioni, stabilimenti, immobili pubblici, ecc., pompe di calore, lotta agli sprechi energetici, premialità dei comportamenti virtuosi, favorendo lo sviluppo delle Comunità Energetiche realizzate esclusivamente con fonti rinnovabili;

5) Innalzamento a ventimila Euro dell’indice ISEE per accesso ai bonus già esistenti e loro aumento, in grado di renderli congrui e coerenti con il reddito degli interessati;

6) Introduzione di un paniere calmierato di beni alimentari essenziali (sulla base della Dieta Mediterranea) e di beni essenziali per l’infanzia e gli anziani in difficoltà;

7) Qualora i provvedimenti del prossimo Esecutivo non saranno adeguati ad affrontare alle radici la situazione speculativa dei mercati, promuoveremo lo sciopero delle bollette, articolato con l’autoriduzione progressiva e che avrà come rifermento gli importi delle bollette del 2020.

8) Richiesta di una moratoria per sospendere i pagamenti delle bollette energetiche (come nel periodo Covid). Attualmente non è prevista alcuna rateizzazione, pertanto imprese e cittadini rischiano il distacco delle utenze.

 

Signor Presidente,

confidiamo nella Sua forza morale, nella Sua sensibilità, nel Suo prestigio internazionale, affinché ridia serenità alla società e non si arrivi ad affrontare la rabbia violenta, della povertà strumentalizzata da pochi facinorosi.

 

Con i miei rispettosi Ossequi

 

Presidente nazionale
Gianni Cavinato

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